Dunque dopo la mucca pazza, la Sars, l’aviaria e la suina è arrivato il cetriolo killer. Le vittime causate da questa variante del batterio Escherichia Coli sono certamente tante, sempre troppe. Tuttavia, anche stavolta, il rischio è che a livello mediatico venga instillata la psicosi collettiva della pandemia. Insomma, abili operazioni di spin a vantaggio dei soliti noti, case farmaceutiche in testa.
Nel frattempo accadono due cose. Anzitutto i paesi europei si scannano come al solito tra loro, accusandosi l’un l’altro d’aver dato inizio al contagio. Zapatero ha già chiesto a Berlino un risarcimento di almeno 200 milioni di euro per il danno economico d’immagine provocato dalle insinuazioni tedesche. Dal canto suo la Russia, e questo è il secondo aspetto rilevante, ha pensato bene di chiudere temporaneamente le proprie frontiere agli ortaggi comunitari. Proprio così, a tutti gli ortaggi, dal momento che non si è ancora sicuri dove risieda effettivamente questo batterio killer.
Ovviamente a Bruxelles si è gridato al sacrilegio. Frederic Vincent, portavoce del commissario alla salute dell'Unione Europea s’è affrettato a definirla una “misura sproporzionata”. Proporzionatissimo era invece il blocco alle importazioni di pollame proveniente dalla Russia deciso dalla Commissione Europea ai tempi dell’aviaria. Due pesi e due misure. Ma si sa, noi europei abbiamo la memoria corta, anzi cortissima.
Il fatto è che sul piatto della contesa non ci sono solamente gli ortaggi. Anche per i poderosi stomaci russi i cetrioli possono essere particolarmente indigesti. Ma ancora più indigeste possono essere le liberalizzazioni energetiche, come quella contenuta nel “terzo pacchetto” Ue che prevede la separazione tra produzione e distribuzione. Unbundling è il termine tecnico.
Angry è invece stata la reazione di Putin al vertice energetico Russia-Ue dello scorso febbraio. Il terzo pacchetto è senza dubbio un pugno al ventre delle ambizioni di Mosca di tener ancorato a sé, per mezzo dei tubi, il Vecchio Continente. Per il momento inutili i tentativi del premier russo di far leva sugli accordi energetici siglati con i singoli stati dell’Unione, così come inutile è apparso il tentativo di convincere Barroso del rischio di un aumento dei prezzi affidando le reti di distribuzione a piccole compagnie alternative a Gazprom.
È noto che tra Putin e Barroso non scorra buon sangue. Alcuni file di Wikileaks non fanno che confermare quanto già risultava evidente ai tempi della crisi georgiana del 2008, quando il presidente della Commissione Europea minacciò di cessare l’acquisto europeo di gas russo se Mosca non avesse interrotto immediatamente le operazioni militari. Com’era prevedibile il messaggio entrò da un orecchio di Putin ed uscì subito dall’altro suo orecchio: in attesa dei gasdotti made in Usa che bypasserebbero il territorio della Federazione, per l’Ue il gas russo è semplicemente irrinunciabile.
Al contrario l’unbundling è per Putin una minaccia seria. Una misura che rischia veramente di allentare i cordoni di Mosca sull’Unione Europea. Un fattore di disturbo per la politica russa del “cortile di casa” est europeo.
Perciò Il blocco alle importazioni di ortaggi europei non può che essere interpretato anche come una ritorsione alle misure energetiche decise da Bruxelles. Una vendetta, che come si sa, è un piatto che va servito freddo. Senza l’ausilio di un fornello a gas.
Proprio come i cetrioli alla russa.
Ingredienti : cetrioli - sale - pepe - olio - aceto - prezzemolo - crema di latte.
Mondate i cetrioli e ritagliateli in fette finissime. Raccogliete queste fettine in una piccola insalatiera e cospargetele con un po' di sale fino, per privare il cetriolo della molta acqua di vegetazione che contiene.
Dopo una mezz'ora prendete un po' di fette alla volta, strizzatele e spandetele sopra un tovagliolo che poi arrotolerete pian piano.
Le fettine così rinchiuse si asciugano perfettamente.
Dopo un altro po' di tempo accomodate le fettine nei piattini da antipasto, conditele con pochissimo sale, pepe, olio, aceto e prezzemolo trito, aggiungendo una cucchiaiata o due di crema di latte sciolta.
Mettete i piattini preparati in frigo per almeno un'ora, affinché i cetrioli possano essere serviti freddissimi.
(Pubblicato su 24Emilia)
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